13 Giu. 2008

al ladro!!!

Mi chiedo quanti di voi che lavorano in proprio abbiano già dato un’occhiata ai nuovi studi di settore. Se non l’avete ancora fatto, vi avviso che sarà un’ecatombe. Solitamente non faccio polemiche ma questa mattina non riesco a stare zitta!
 
Dopo aver perso ore per compilare le diverse centinaia di punti della simulazione del mio studio di settore, scopro che secondo Loro dovrei guadagnare circa 8.000 euro in più all’anno; tecnicamente si chiama “maggior reddito da dichiarare”, a casa mia si chiama furto! E non mi vengano a dire che è colpa dei governi precedenti e dei buchi (a proposito, che fine ha fatto il buco? Abbiamo già dimenticato tutto?), perché la revisione degli studi di settore è stata fatta dal governo Prodi con un intento preciso: fare cassa, alla faccia dei principi di equità!
 
Vediamo di capire a grandi linee cosa sono gli studi di settore: alla fine dell’anno ho fatturato una determinata cifra, tolgo i costi e ottengo un utile. Su questo utile vado a calcolare le tasse da pagare (per semplicità lasciamo fuori dal discorso ulteriori detrazioni e deduzioni): nel mio caso l’utile è del 65%.
Lo studio di settore ti sommerge di domande relative al tuo lavoro (quanti clienti hai, valore dei beni strumentali, dove sono situati i clienti, tipo di lavoro, ecc. ecc.) e in base a questi parametri calcola se quanto dichiarato è:
 
a) congruo: il valore dichiarato è adeguato al valore puntuale
b) coerente: vengono valutati alcuni indicatori economici e il loro valore deve collocarsi all’interno di un intervallo; un valore superiore o inferiore ai range calcolati porteranno alla non coerenza.
 
Il mio studio di settore non è congruo, per cui lo Stato sostiene che dovrei guadagnare circa 8.000 euro in più: in pratica dovrei dichiarare circa il 15% in più di quello effettivamente guadagnato. A questo punto le strade possibili sono due:
 
1) adeguarsi: pagando le tasse sul maggior reddito da dichiarare. In pratica ammetto la colpa, “ho guadagnato più di quello che stavo dichiarando”…
2) non adeguarsi e prepararsi all’accertamento fiscale …
 
 
Dalle mie parti, scusate il francesismo, questo si chiama “lavorare con il cxxx”…
 
Sinceramente la situazione sta diventando insostenibile: se il clima è questo tanto vale fare il lavoratore a progetto, togliersi dalle scatole contabilità, IVA e dichiarazioni, e cominciare a lavorare in nero.
Ecco ora che mi sono sfogata vado avanti con i miei numeri …
 

By Manu | Posted in Senza categoria, style | Post a comment or leave a trackback: Trackback URL.

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