Gabriele d’Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1 marzo 1938)
Alcune volte la fortuna di cui un autore gode è il frutto di scelte consapevoli, di una capacità strategica di collocarsi nel centro di un sistema culturale che possa garantirgli le migliori opportunità che il suo tempo ha da offrirgli. D’Annunzio aveva cominciato a "immaginarsi" poeta leggendo Giosuè Carducci negli anni del liceo; ma la sua sensibilità per la trasgressione e il successo dal 1885 lo portò ad abbandonare un modello come quello carducciano, già provinciale e superato in confronto a quanto si scriveva e si dibatteva in Francia, culla delle più avanzate correnti di avanguardia – Decadentismo e Simbolismo. Fu così che conobbe non solo Théophile Gautier, Guy de Maupassant, Max Nordau e soprattutto Joris-Karl Huysmans, il cui romanzo "À rebours" costituì il manifesto europeo dell’estetismo decadente.
D’Annunzio non esitava a "saccheggiare" ciò che colpiva la sua immaginazione e che conteneva quegli elementi utili a soddisfare il gusto borghese ed elitario insieme del "suo pubblico". Gli autori contemporanei più letti in Europa negli Anni 1880 e 1890 furono senza dubbio Schopenhauer e Nietzsche; da essi lo scrittore trasse non più che spunti e motivi per nutrire un universo di sentimenti e valori che appartenevano già a lui da sempre, e che facevano parte dell’atmosfera culturale che si respirava in un continente agitato da venti di crisi nazionalistiche, preannunzio della Grande guerra.
Spregiudicatezza e narcisismo, slanci sentimentali e calcolo furono alla base anche dei rapporti di d’Annunzio con le numerose donne della sua vita. Quella che sicuramente più di ogni altra rappresentò per lo scrittore un nodo intricato di affetti, pulsioni e di artificiose opportunità fu Eleonora Duse, l’attrice di fama internazionale con cui egli si legò dal 1898 al 1901.
Un’esistenza segnata, per altro verso, da quell’edonismo sperperatore incurante della realtà e dei sentimenti altrui, d’Annunzio oscillò tra Firenze e la Versilia curando le proprie pubblicazioni, che non erano comunque sufficienti a coprire le spese del suo esagerato tenore di vita, e intrecciando ripetuti rapporti sentimentali con diverse donne.
(fonte Wikipedia)
ME NE FREGO!
1 Marzo 2008 at 08:54 -
ciao cara Manu, ma ti piacevalui dunque? io l’ho sempre trovato un poeta sensuale e anche libero, a suo modo, ma a pochi – soprattutto gli alunni che ho avuto -andava a genio. Passa da me, voglio sapere anche la tua. Ok, vorrei, voglio è troppo pretenzioso!
1 Marzo 2008 at 09:27 -
Biagina mi ha sempre affascinato … ai tempi della scuola era il mio preferito forse per il modo irriverente ma elegante con cui scriveva. Da allora non l’ho mai dimenticato e ogni tanto, fuori dagli schemi scolastici, rileggo volentieri i suoi scritti!
1 Marzo 2008 at 09:35 -
D’annunzio anche per me. Mi paiceva a scuola e ho approfondito di più in età più adulta quando potevo leggere quello che mi pare senza imposizioni scolastiche. E Lui era tra i miei preferiti. Proprio perchè un pò fuori dal comune…diverso..proprio quello che piace a me!ciao Manu! Buon week!
1 Marzo 2008 at 09:48 -
D annunzio non mi piace!!e’ troppo volgare ,e troppo accessoriato , ‘ sono poche le cose belle .il suo stile rococo ‘ con continui aggettiti e arricchimenti della frase esprimono la sua personalita avida.comunque sia e’ stato il primo in italia a capire che con il sesso si vende ….non ce’ paragone con pascoli, vuoi mettere l armonia poetica del pascoli ?
1 Marzo 2008 at 09:54 -
Diciamo che non era il solito scrittore Farfallina … altrettanto buonWE!!!
1 Marzo 2008 at 09:54 -
d annunzio ha sempre venduto perche faceva spettacolo , sfruttava l immagine , creava il gossip piu per i casin che combinava e si rifletteva sulle vendite della sua produzione letteraria , pascoli e leopardi , vendono perche sono bravi , sono eccelsi .
1 Marzo 2008 at 10:11 -
Soffio … indubbiamente aveva un suo stile … e ha sfruttato un lessico forte per far presa sulle masse, lo stesso che vediamo oggi in alcune pubblicità che pur di vendere usano immagini incisive. Diciamo che ha saputo precorrere i tempi!
1 Marzo 2008 at 10:36 -
Il primo poeta senza costole….
1 Marzo 2008 at 10:55 -
Buongiorno cielo … volutamente senza!
1 Marzo 2008 at 11:07 -
Gabriele D’Annunzio studiò a Prato allo Storico Convitto Cicognini.
1 Marzo 2008 at 11:16 -
Elena … infatti fu un assiduo frequentatore della Versiglia … non male come gusti!
1 Marzo 2008 at 15:49 -
Almeno in questo ci ha preso!..
6 Marzo 2008 at 15:42 -
per celebrare i 70 anni dalla morte del vate il 17 maggio a rocca di papa (rm) andrà in scena la prima tragedia scritta dal d’annunzio " la città morta" ed in seguito a fine maggio al teatro agorà di roma. un prezioso contriburo da parte della nostra compagnia per rendere omaggio ad uno dei personaggi che hanno lasciato il segno…. per info contattatemi. grazie.
6 Marzo 2008 at 16:02 -
Grazie dell’approfondimento Ritmi