Potrebbe essere la soluzione………..
La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete
tracchete il trauma è bello che superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai
migliorando giorno dopo giorno.
Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare
in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare
del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe
scompaiono.
Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro.
Lavori quarant’anni finchè non sei così giovane da sfruttare
adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa.
Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari
per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici,
senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè.
Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che
ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li
passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con
room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i
coglioni.
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.
Woody Allen
20 Novembre 2007 at 09:26 -
L’avevo già letta e l’avrei postata prossimamente perche mi era piaciuta un sacco..mi hai anticipata!!Potrebbe essere un’idea geniale questa cosa di vivere "al contrario"!!
20 Novembre 2007 at 09:30 -
io ti ho anticipato di circa un mesetto con questo post!!! vedi che affinità!!! buona giornata!!!
20 Novembre 2007 at 09:31 -
Elena … mettila comunque … magari più la si ripete e più si avrà la possibilità che si avveri!!!
20 Novembre 2007 at 09:39 -
HAI RAGIONE MANU!!!!!!!!!
20 Novembre 2007 at 09:41 -
A dopo Elena Buon lavoro!
20 Novembre 2007 at 09:42 -
Ecco Mauro … potremmo avere ottime possibilità!!! In effeti stamattina quando l’ho riletta per metterla sul blog … avevo come il sentore di averla già letta da qualche parte … sul tuo blog …
20 Novembre 2007 at 10:01 -
Grande massima,la condivido!
20 Novembre 2007 at 10:24 -
Siamo in tanti … Pepi!
20 Novembre 2007 at 11:18 -
io la trovo geniale!
20 Novembre 2007 at 11:20 -
Ciao Ely … per me Woody è un artista geniale!
20 Novembre 2007 at 13:13 -
Se non sbaglio il Liga ha scritto un libro con una trama simile, purtroppo non l’ho ancora letto ma mi aveva incuriosito molto alla sua uscita…
20 Novembre 2007 at 13:40 -
Woody è sempre eccezionale!!!!
20 Novembre 2007 at 13:43 -
Mark … buongiornooo tutto bene?
20 Novembre 2007 at 13:43 -
Super Ale … che libro è? Mi interessa, non sapevo niente!
20 Novembre 2007 at 15:09 -
‘spetta eh, ora lo cerco…
20 Novembre 2007 at 15:09 -
Eccolo, LA NEVE SE NE FREGA, ti metto una nota sulla trama, lo trovi su laFeltrinelli.itUn mondo al contrario in cui si nasce già vecchi e la vita consiste nel ringiovanire a poco a poco fino a diventare bambini ed incoscienti. Un mondo in cui non c’è posto per l’imprevisto: tutto è programmato, nessun cambiamento, nessun incidente di percorso, nessuno può morire prima che sia giunta la sua ora. È questo lo scenario del nuovo libro di Luciano Ligabue, il primo romanzo del musicista di Correggio che si è già cimentato nella scrittura con un’antologia di racconti intitolata Fuori e dentro il borgo. Il romanzo è ambientato in un futuro fantascientifico, ma nelle intenzioni dell’autore non nasce come un libro di genere bensì come una storia dedicata a valori senza tempo: l’amore, la vita, il desiderio di procreazione. Sullo sfondo il futuro è l’essenza di una realtà perfetta, e dunque immaginaria, in cui le condizioni di vita sono create in vista di un’unica esigenza: la felicità. I due protagonisti, DiFo e Natura incarnano alla perfezione il Piano Vidor, artefice del sistema in vigore sul pianeta Terra dal 2095. Sono una coppia senza difetti unita artificialmente dalla “nascita”, da settantanove anni lui, da ottantuno lei: innamorati, hanno entrambi un lavoro che li soddisfa, una casa comoda e tecnologica, un mezzo di trasporto a motore e uno aereo, godono di una salute perfetta e frequentano amici affettuosi. La loro esistenza trascorre nell’accettazione di ciò che è stato loro assegnato; persino la dieta alimentare, l’abbigliamento, le opere d’arte e i film visti sull’olovisore domestico sono stabiliti dal programma centrale, una sorta di Grande Fratello orwelliano, che tramite microcamere piazzate ovunque controlla ogni momento, anche i più intimi, della vita di ogni individuo. Questo sistema perfetto, ideato appositamente per esiliare l’incertezza, il dolore, la difficoltà, nasconde però una falla: un’imprevedibile rivalsa della natura e del sentimento fa sì che i due scoprano di essere in grado di procreare. La supina accettazione viene vinta da una sorta di nostalgia biologica che minaccia l’ordine prestabilito… La neve se ne frega è una riuscita creazione fantastica, che trae vigore da un’ambientazione originale e immaginaria, ma soprattutto dai valori profondamente reali e senza tempo che celebra. Il sentimento d’amore e il desiderio di perpetuare la vita sono i motori di una storia appassionante e non priva di tensione e mistero, che stimola fino all’ultimo la curiosità dei lettori. È infine una dichiarazione d’amore nei confronti di un mondo e di un’umanità non certo perfetta, ma autentica e vibrante di sentimento, divisa tra successi e sconfitte, serenità e preoccupazioni, gioie e dolori.
20 Novembre 2007 at 15:10 -
Super Ale … non mi muovo!!!
20 Novembre 2007 at 15:33 -
Grazie mille super Ale … la recensione è interessante, mi hai dato un’idea per un regalino che devo fare!