Giorgio de Chirico (Volos, 10 luglio 1888 – Roma, 20 novembre 1978)
« Pigliamo un esempio: io entro in una stanza, vedo pendere una gabbia con dentro un canarino, sul muro scorgo dei quadri, in una biblioteca dei libri; tutto ciò non mi colpisce, non mi stupisce poiché la collana dei ricordi che si allacciano l’un l’altro mi spiega la logica di ciò che vedo; ma ammettiamo che per un momento e per cause inspiegabili ed indipendenti dalla mia volontà si spezzi il filo della collana, chissà come vedrei l’uomo seduto, la gabbia, i quadri, la biblioteca; chissà allora quale stupore, quale terrore e forse anche quale dolcezza e quale consolazione proverei io mirando quella scena. La scena però non sarebbe cambiata, sono io che la vedrei sott’un altro angolo. Eccoci all’aspetto metafisico delle cose. Deducendo si può concludere che ogni cosa abbia due aspetti: uno corrente, quello che vediamo quasi sempre e che vedono gli uomini in generale, l’altro lo spettrale o metafisico che non possono vedere che rari individui in momenti di chiaroveggenza e di astrazione metafisica, così come certi corpi occultati da materia impenetrabile ai raggi solari non possono apparire che sotto la potenza di luci artificiali quali sarebbero i raggi X, per esempio. »
(Giorgio de Chirico, Sull’arte metafisica, 1919)
20 Novembre 2007 at 08:45 -
buon giorno…
20 Novembre 2007 at 08:55 -
Egotica buongiornooo … da una mattina grigia e invernale!
20 Novembre 2007 at 10:02 -
uno dei miei pittori preferiti,le sue piazze d’Italia sono fenomenali,mi ricordo anche di una sua veduta di Notre Dame (lavoro giovanile) che non a nulla da invidiare ai grandi del passato.
20 Novembre 2007 at 10:22 -
Pepi … infatti negli primissimi anni della sua carriera, prima di essere "scoperto" dai critici d’arte aveva il suo studio proprio in Rue Notre Dame …