Pablo Ruiz Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973)
L’apprendistato di Picasso col padre iniziò prima del 1890; i suoi progressi possono essere osservati nella collezione dei primi lavori conservati presso il Museo Picasso di Barcellona, che raccoglie una delle più complete raccolte dei primi lavori dell’artista.
Nel 1897 il suo realismo viene influenzato dal simbolismo in una serie di paesaggi dipinti con innaturali toni del violetto e del verde. Seguì quello che alcuni chiamano il "periodo modernista" (1899-1900). La conoscenza delle opere di Rossetti, Steinlen, Toulouse-Lautrec ed Edvard Munch, unita all’ammirazione per i suoi vecchi maestri preferiti come El Greco, portò Picasso ad elaborare nei lavori di questo periodo una visione personale del modernismo.
Il "periodo blu" (1901-1904) consiste di dipinti cupi realizzati nei toni del blu e del turchese, solo occasionalmente ravvivati da altri colori. Si tratta, come dice il nome stesso, di una pittura monocromatica, giocata sui colori freddi, dove i soggetti umani rappresentati, appartenenti alla categoria degli emarginati e degli sfruttati, sembrano sospesi in una atmosfera malinconica che simboleggia l’esigenza di interiorizzazione: l’umanità rappresentata è quella deprimente di creature vinte e sole che appaiono oppresse e senza speranza.
Il “periodo rosa" (1905-1907) è caratterizzato da uno stile più allegro, caratterizzato dai colori rosa e arancione e ancora contraddistinto dagli arlecchini. In questo periodo Picasso frequenta Fernande Olivier e molti di questi lavori risentono positivamente della relazione tra i due, oltre che del contatto con la pittura francese.
Picasso ebbe un periodo in cui la sua arte risultò influenzata dall’arte africana (1908-1909); se ne considera l’inizio il quadro Les demoiselles d’Avignon, in cui due figure sulla destra del dipinto sono ispirate da oggetti d’artigianato africano.
Il "cubismo analitico" (1909-1911) reca l’impronta degli studi sui volumi di Cezanne ed è fondato sull’idea di cogliere l’oggetto da tutti i punti di vista simultaneamente, cosa che dà al quadro una particolare densità, anche se talvolta questo non sempre è perfettamente leggibile. La scomposizione della forma ha qualcosa di lucido e selvaggio allo stesso tempo; pertanto il cubismo picassiano è strettamente imparentato alla visione dirompente del periodo "africano".
Il "cubismo sintetico" (1912-1913) rappresenta un successivo sviluppo del cubismo. Nelle composizioni di questi anni vengono spesso inseriti frammenti di carta, carta da parati, carta di giornale che vengono riportati sulla tela.
Durante gli anni ’30 il minotauro sostituisce l’arlecchino come motivo ricorrente e compare anche in "Guernica". L’uso del minotauro è parte da ascriversi all’influenza del surrealismo.
Considerato da molti il più famoso lavoro di Picasso, "Guernica" è dedicato al bombardamento tedesco della cittadina basca di Guernica ed è rimasto esposto al Museum of Modern Art di New York fino al 1981, anno in cui è stato restituito alla Spagna. Esposto inizialmente al Casón del Buen Retiro, nel 1992 è stato trasferito al Museo Reina Sofia in occasione della sua apertura.
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