Mata Hari, nata Margaretha Geertruida Zelle (7 agosto 1876 – 15 ottobre 1917). Nacque in Olanda a Leeuwarden, suo padre era un uomo d’affari mentre sua madre era nativa di Giava. All’inizio del Novecento, dopo aver tentato senza successo la professione di insegnante e con alle spalle un matrimonio fallito e due bambini, si trasferì a Parigi. Qui cominciò una carriera di ballerina esotica, esibendosi in danze in stile orientale. Il suo nome d’arte, Mata Hari, significa "sole" o "occhio del giorno" in malese e in indonesiano.
Mata Hari si trovò, probabilmente, coinvolta in alcuni intrighi internazionali, sebbene gli storici non abbiano mai chiarito quale fosse l’esatta natura delle sue operazioni di spionaggio. Nel 1917 venne incriminata in Francia per attività spionistiche e fu accusata di aver causato la morte di migliaia di soldati durante la prima guerra mondiale.
Il suo arresto in Francia fu provocato da un messaggio radio inviato a Berlino dall’addetto militare tedesco in Spagna, intercettato dai francesi, in cui si parlava di Mata Hari come di una spia tedesca, con nome in codice H-21. Le accuse a Mata Hari ebbero luogo in un momento di grande difficoltà per la Francia, dissanguata sul fronte occidentale, una fase in cui al governo francese faceva particolarmente comodo trovare un capro espiatorio su cui riversare tutta la responsabilità dei rovesci militari. Ella fu giudicata colpevole e fucilata il 15 ottobre 1917.
Svariate storie relative alla sua esecuzione furono fatte circolare. In base ad uno di questi racconti, particolarmente famoso quanto probabilmente irrealistico, fu necessario bendare il plotone di esecuzione affinché non fosse sopraffatto dal fascino della donna. Un’altra leggenda vuole che Mata Hari lanciasse un bacio ai suoi giustizieri, prima di venire fucilata. Una terza storia racconta che, oltre al dettaglio del bacio, ella lasciasse aperto il soprabito e morisse esponendo il proprio corpo nudo.
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