Amedeo Clemente Modigliani (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920)
Nato in Toscana da una famiglia ebraica – quarto figlio del livornese Flaminio Modigliani e di sua moglie, francese di nascita, Eugénie Garsin. Fu afflitto da problemi di salute, dopo un attacco di febbre tifoidea, avuto all’età di 14 anni, seguito dalla tubercolosi due anni dopo. La famiglia di Modigliani soffriva di una storia di depressioni, che colpì anche lui, e almeno alcuni dei suoi fratelli sembrarono aver ereditato la sua stessa vena testarda e indipendente. Nel 1902, Amedeo Modigliani si iscrisse alla Scuola libera di Nudo di Firenze, e un anno dopo si spostò a Venezia, dove frequentò l’Istituto per le Belle Arti di Venezia. È a Venezia che Amedeo provò per la prima volta l’hashish e, piuttosto che studiare, iniziò a a passare il tempo frequentando i quartieri più infimi della città. Nel 1906, Modigliani si sposta a Parigi, che all’epoca era il punto focale dell’avant-garde, dove sarebbe diventato l’epitomo dell’artista tragico, creando una leggenda postuma, famosa quasi quanto quella di Vincent Van Gogh.
Sistematosi a Le Bateau-Lavoir, una comune per artisti squattrinati di Montmartre, fu ben presto occupato dalla pittura, inizialmente influenzato dal lavoro di Henri de Toulouse-Lautrec, finché Paul Cézanne cambiò le sue idee. Infine, Modigiliani sviluppò un suo stile unico, l’originalità di un genio creativo, che era contemporaneo dei cubisti, ma non faceva parte di tale movimento.
Modigliani è famoso per il suo lavoro rapido: si dice completasse un ritratto in una o due sedute. Una volta terminati, non ritoccava mai i suoi dipinti.
Eppure, coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l’anima. Suo più grande e fedele amico fu lo straordinario pittore Maurice Utrillo che visse gli stessi problemi di alcolismo che caratterizzarono la vita di Amedeo.
12 Luglio 2007 at 10:39 -
…Eppure, coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l’anima.E infatti io alla vista di quei ritratti mi emoziono. L’emozione della nudità dell’anima.