Giorgio Armani (Piacenza, 11 luglio 1934)
Lavora a La Rinascente (dagli acquisti per l’abbigliamento maschile all’allestimento delle vetrine) fino al 1965, quando lo chiama Nino Cerruti per ridisegnare il marchio Hitman. La sua prima collezione risale al 1975, anno in cui fonda l’azienda omonima e da quel momento è un successo ininterrotto. Realizza abiti di ogni genere, cominciando dalla giacca, fino a quel momento rigida e ingessata, eliminandone i supporti interni (imbottiture e controfodere), spostando i bottoni, modificando le proporzioni tradizionali: nascono così le giacche destrutturate, emblema assoluto del suo stile. La giacca diventa la protagonista del tailleur di taglio maschile che Armani disegna per una donna libera, indipendente e moderna.
Questo look disimpegnato, ma essenziale e raffinato, le regala quel fascino androgino e sottilmente ambiguo di dive alla Greta Garbo, Joan Crawford o Marlene Dietrich (vera musa ispiratrice dello stilista). Il suo immaginario trova infatti alimento nel cinema in bianco e nero e nelle atmosfere dell’America degli anni venti e trenta a cui si ispirano molte campagne pubblicitarie del marchio. Per il suo stile minimal, dai tagli nitidi e puliti fino al rigore, sceglie toni da una circoscritta tavolozza di colori freddi: il beige, il grigio e il grege, una nuova tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso.
Recentemente Giorgio Armani ha acquistato la squadra di basket di Milano, ora nota come Armani Jeans Milano.
11 Luglio 2007 at 11:50 -
tanti auguri al mitico re giorgio, il più grande stitlista, a mio parere, contemporaneo