I costumi a due pezzi venivano indossati, probabilmente per l’attività atletica, già nell’antichità, come risulta dal ritrovamento di urne, affreschi e mosaici di epoca greca e romana (i più antichi risalgono addirittura al 1400 a.C.).
Il bikini moderno è stato inventato dall’ingegner Louis Reard a Parigi nel 1946 (introdotto ufficialmente il 5 luglio). Il nome richiama l’atollo di Bikini nelle Isole Marshall, nel quale negli stessi anni gli Stati Uniti conducevano test nucleari e infatti Reard riteneva che l’introduzione del nuovo tipo di costume avrebbe avuto effetti esplosivi e dirompenti.
Il modello di Reard rifiniva il lavoro di Jacques Heim che, due mesi prima, aveva introdotto l’Atome (così chiamato a causa delle sue dimensioni ridotte), pubblicizzato come il costume da bagno più piccolo al mondo. Reard rese l’ Atome ancora più piccolo, ma non riuscì inizialmente a trovare una modella che osasse indossarlo. Finì quindi per ingaggiare come modella Micheline Bernardini, spogliarellista del Casino de Paris.
Ci vollero quindici anni perché il bikini fosse accettato negli Stati Uniti. Nel 1951 i bikini furono proibiti al concorso per Miss Mondo. Nel 1958, il bikini di Brigitte Bardot nel film “E Dio creò la donna” creò un mercato per il costume negli USA. Infine il bikini divenne popolare, e nel 1963 il film Beach Party, con Annette Funicello (enfaticamente non in bikini, dietro espressa richiesta di Walt Disney) e Frankie Avalon fu il primo di una serie di film che resero il costume un’icona della cultura pop.
Un bikini abbinato a uno short, top o pareo è detto trikini, il termine è stato coniato nel 1967.
10 Luglio 2007 at 09:05 -
trikini è un nome ridicolo. ma noi non lo usiamo per fortuna. un bacio