Stasera riflettevo sull’immagine di sè e pensavo che fino a quando l’uomo non ha scoperto che poteva riflettere la sua immagine prima sulla superficie dell’acqua, poi in un metallo o in un vetro, forse non si preoccupava neanche di come si presentava agli occhi degli altri. Da quel momento in avanti, secondo me, la moda, anche definita da Mallarmé "la dea dell’apparenza", ha cominciato a scandire la vita di uomini, donne e bambini. Ma è la moda che scandisce le tappe della nostra vita o siamo noi che invece facciamo in modo che la nostra vita si adegui a lei, al suo scorrere, passare e ripetersi?
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17 Giugno 2007 at 11:28 -
se devo proprio scegliere forse la seconda, ma per quanto mi riguarda non la trovo un fattore eccessivamente vincolante per la mia vita…Mi interessa come fatto sociale e come sua interpretazione, quello sì…
17 Giugno 2007 at 12:45 -
La moda, per incontrare il favori del mercato e quindi vendere (perché questo è l’obiettivo principe di tutti i brand) deve osservare e rispecchiare la società del momento, il tutto un passo avanti per arrivare con i prodotti giusti al momento giusto. Ci sono studi del settore molto interessanti e particolari che servono a capire il mood del momento per cavalcare l’onda, senza di questo il rischio è quello di essere fuori tempo e, di conseguenza, fuori mercato. E due o tre stagioni fuori mercato significano la morte di un brand, un rischio che nessun addetto ai lavori può permettersi. Ne consegue che la moda ‘percepisce’ il cambiamento prima che questo avvenga, lo interpreta, lo rende attuale e pronto all’uso, mentre il mercato, che nel frattempo è divenuto ‘pronto’ a recepire il messaggio attua il cambiamento. Quindi è la società (noi) che fa la moda..Ciao ciao e buona domenica!!