17 Apr. 2007

Divieto di lusso … solo per donne!

Si dicono “leggi suntuarie”, le disposizioni contrarie al lusso, che arrivano a sanzionare la scomunica di chi non ne rispetta il contenuto. Le origini di tali disposizioni sono antichissime; i divieti originari previsti, partono da un concetto di uguaglianza e riguardano le manifestazioni del lusso quali: gioielli, stoffe, lunghezza degli strascichi. Già nel primo documento legislativo romano di cui si abbia notizia, le XII Tavole, si ha una limitazione per le vesti di lutto. Ricordiamo Cesare che emanò una legge che vietava l’uso di manti di porpora, di perle ad eccezione di certe età e di rango, ma non per agli uomini. In Italia nel duecento compaiono le prime leggi suntuarie, ad esempio in Sicilia la prima è opera di Carlo D’Angiò del 1272. All’inizio del 1300 è contemplato il lusso delle vesti e degli ornamenti femminili, ad eccezione di pettorali, monili e fregi che però non eccedano dieci libre di denari. Successive riforme della metà del 1330, si rivolgono tanto agli uomini che alle donne, con divieti che non riguardano solo il lusso di ori, argenti, perle e pietre preziose (del quale il limite è portato a una cifra pari a più del doppio della precedente), ma degli strascichi di vesti e mantelli e delle vesti a diversi colori. C’è da considerare però, che gli estensori delle leggi suntuarie fanno parte delle classi privilegiate e, con il passare del tempo, finiranno per imporre divieti alla popolazione, riservando il lusso a sé stessi. Sono inoltre uomini e per questo in rari casi i divieti li interesseranno. Nel 1506 a Perugia si stabilisce una sorta di stratificazione sociale sulla base degli sfoggi permessi o limitati o proibiti, lasciando libertà di lusso per “li gentilhomini legitimi et naturali che hanno dominio de doi castelli o più”, le donne “dé Cavalieri e dé Judici e dè Medici fisici” possono portare bottoni dorati (per le altre vale la limitazione ai bottoni argentati e che non superano i 40 soldi di valore).

By Manu | Posted in Senza categoria, style | Post a comment or leave a trackback: Trackback URL.

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