Ieri sera, notte, OTTO e MEZZO, per me è il film più bello di Fellini, splendido bianco e nero, poetico, onirico. Il film è un grande sogno autobiografico, Fellini si racconta, si analizza nel suo alter ego Mastroianni alias Guido, regista pieno di dubbi, domande, ma anche sognatore di immagini. Film ironico , ma con un senso di decadenza , di ansia e di morte che sotto sotto lavora, come brace sotto la cenere, fortemente simbolico, denso di rimandi (vedi Bergman in alcune scene, come quella della danza con lo sfondo del luna park) e memorie, introspettivo e visionario al tempo stesso; cosa si vuole di più da un film? Forse forse anche Lynch (quello di adesso, che rinuncia alla trama per parlare con le immagini) nasce da un modo di far cinema così, apparentemente scoordinato, confusionario, sgangherato, ma elegante e raffinato. Del resto Ennio Flaiano, che scrisse con Fellini la sceneggiatura, propose come titolo al film "la bella confusione".
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