Oggi sono un pò passate di moda, ma al tempo dei rapporti epistolari, i corrispondenti si spedivano cartoline illustrate per evitare lunghe descrizioni di ambienti e di luoghi. Oggi si inviano per abitudine, o per ostentare presso i colleghi la propria fortunata condizione di "vacanzieri". Meglio quindi mandarle solo a parenti anziani, o ai bambini (tra l’altro gli unici a gradirle davvero), e non bersagliare con vedute delle nostre vacanze persone importanti, o semplici conoscenti. Anche il testo ha le sue regole: non si scrive solo la firma (è frettoloso e poco cordiale); evitiamo i "cari" saluti (cari nel senso di amati? o di costosi, visto il prezzo del francobollo?) e quelli "sinceri" (si fa presto a scivolare nell’ipocrisia), meglio i soliti "saluti affettuosi" e gli abbracci; infine niente frasi spiritose (o peggio allusive), in particolare, quando scrivete, non pensate solo al destinatario ufficiale del messaggio ma anche agli impiegati postali, ai portinai, ai vicini di casa, e atutti coloro che, per mestiere o per curiosità leggeranno le vostre parole. Per lo stesso motivo, oltre che per un ovvio buon gusto, niente vignette comiche: paesaggi e basta!
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