Violento ma a modo suo nostalgico.
Una valigetta contenente due milioni di dollari innesca una reazione a catena che nemmeno la legge, nella persona del disilluso Sceriffo Bell riesce a fermare…
Nonostante tutto il film ha una vena ironica capace di suscitare il riso dinanzi a un uomo che muore e sa mettere in rilievo anche solo una scintilla di umanità in un mondo che sembra governato dalla follia.
Javier Bardem, nel ruolo del killer mefistofelico e inquietante, decide la sorte col lancio di una monetina.
La forzatura delle azioni violente durante il film sono segno che i vecchi tempi sono definitivamente tramontati e lo Sceriffo Bell e quelli come lui non li rivedranno più, condannati a vivere gli ultimi giorni con il tempo (e il Paese) che si ritrovano addosso.
Il tutto si chiude con la descrizione di un sogno inutile e di nuovo tutto viene lasciato in sospeso.
L’ho trovato spettacolare ma al contempo profondamente ‘diverso’ e morale.
Risultato: quattro statuette, che comprendono regia, sceneggiatura non originale, miglior film e miglior attore non protagonista.
P.S.: Per non l’ha ancora visto interrompa qua la lettura del post.
Per chi l’ha già visto, mi sono innamorata dell’abbigliamento di Javier, tranne quando si è cambiato i pantaloni da neri a bordeuax, dei suoi stivali e del suo caschetto.