Sabato mattina (14 novembre) il negozio di H&M in San Babila avrebbe aperto alle 10.00 ma la situazione alle 9.30, quando siamo arrivate io e Xena era già critica. Il cordone nero che delimitava la coda era già intasato di persone in attesa si dice dalle due del mattino.
Le regole dettate dal brand per lo shopping prevedevano che le prime 160 persone munite di uno speciale braccialetto potevano accedere, a tempo, alla zona del negozio che esponeva scarpe e borse. Questi 160 infatti sarebbero entrati a 20 per volta ogni 10 minuti. Tutti gli altri invece potevano acquistare capi di abbigliamento, sempre della collezione Jimmy Choo for H&M, a partire da quando aprivano il negozio.
Io e Xena, che non rientravamo tra i primi fortunati portatori di braccialetto, abbiamo atteso all’esterno che il negozio aprisse e poi siamo state catapultate dentro e inglobate in quello che poteva sembrare un girone infernale fatto di gente che sembrava aver perso il lume della ragione. In una zona del negozio erano allestiti degli appendiabiti che sono stati presi d’assalto e l’immagine era quella di donne e ragazze che si strappavano letteralmente gli abiti di mano. Quando finalmente, dopo essere stata calpestata e strattonata, arrivo a mettere le mani su un vestito mi rendo conto che la qualità non era quello che ci si aspetta da uno stilista come Jimmy Choo e che il cartellino del prezzo era sproporzionato (149 euro). Anche le altre cose erano abbastanza scadenti, in pratica si sono limitati a mettere un’etichetta di pochi centimetri su capi H&M e ad aumentarne il prezzo.
Risultato: alle 11.00 gli abiti erano esauriti e la coda di quelli che invece avevano il braccialetto per le scarpe era statica. Alla luce di tutto noi decidiamo di spostare il nostro interesse altrove. Prendiamo la metro e andiamo in porta Venezia da Buba dove troviamo comunque un motivo per dar senso alla giornata. Prossimamente entrambe dovremo partecipare ad una festa anni ’70 e quindi ne abbiamo approfittato per prenderci qualche accessorio, una volta inforcate le parrucche ci siamo piaciute così tanto che non le abbiamo più mollate. Impagabili le facce delle persone che abbiamo incontrato e che si volatvano perchè non capivano dove andavano queste due si sabato mattina, conciate così…
P.S.: Un saluto a Francesca e alle sue amiche! Una lettrice del blog che mi ha riconosciuta nella bolgia di H&M… inutile dire che mi ha fatto piacere e che forse Andy Warhol aveva ragione a proposito dei 15 minuti di notorietà che spettano a ognuno di noi!
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