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Lug. 14.

Buon compleanno Gustav

Gustav Klimt, (14 luglio 1862 – 6 febbraio 1918). Nacque il 14 luglio 1862 a Baumgarten, un sobborgo di Vienna, secondo dei sette figli di Ernst e Anna Klimt. Il padre era un orafo che si guadagnava a stento da vivere tanto che, durante l’infanzia di Gustav, la famiglia fu costretta a traslocare più volte alla ricerca di un alloggio sempre più economico.

Gustav Klimt fu uno dei più eccellenti pittori della sua epoca e una figura di rilievo nella storia culturale austriaca. Formatosi artisticamente nel solco della tradizione, sviluppò presto uno stile unico e personale che lo pose in primo piano nell’avanguardia. L’incarico più importante ricevuto da Klimt negli anni della maturità furono i mosaici per la sala da pranzo del palazzo Stoclet di Bruxelles. Pur avendo eseguito alcuni ritratti agli inizi della carriera, gran parte delle opere di Klimt in questo campo sono state realizzate dopo la svolta del secolo quando, in seguito alla controversia sui suoi dipinti per l’Università di Vienna, abbandonò la pittura decorativa di ampie dimensioni e cercò altre fonti di guadagno. Gustav fu uno dei più grandi disegnatori dei suoi tempi. Oltre ai frequenti bozzetti per i dipinti, eseguì molti disegni come opere a sé stanti. I primi, spesso eseguiti a carboncino, sono in stile tradizionale e mostrano una solida tecnica; i successivi invece più liberi e delicati, in genere eseguiti a matita o a pastello.
Il tema preferito era la donna nuda o semivestita. Molti disegni sono particolarmente erotici e mostrano la donna sdraiata sul letto o su un divano in atteggiamenti decisamente provocatori ma rappresentati con tale eleganza e tenerezza da non risultare mai volgari. Il pittore eseguì anche illustrazioni per libri e riviste.
Le prime risalgono ancora all’epoca in cui era studente, ma le più importanti furono quelle realizzate per "Ver Sacrum", la rivista della Secessione. Le allegorie sulla condizione umana sono tra i dipinti più complessi ed enigmatici di Klimt. Dal momento che raramente commentava le sue opere, è spesso difficile individuare il significato dei suoi dipinti meno convenzionali, anche se gli scopi paiono abbastanza evidenti.
Il tema centrale è il sesso, che viene però trattato nei modi più disperati e riflette l’opinione che Klimt aveva delle donne, viste come idoli bellissimi o tenere madri, ma anche come predatrici che si servono del loro fascino come di una trappola fatale.

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