Tag Archives: manu

Ott. 02.

Anniversario

Marcel Duchamp (Blainville-Crevon, 28 luglio 1887 – Neuilly-sur-Seine, 2 ottobre 1968)

Considerato fra i più importanti e influenti del XX secolo, nella sua lunga attività si occupò di pittura (attraversando le correnti del fauvismo e del cubismo), fu animatore del dadaismo e del surrealismo, e diede poi inizio all’arte concettuale, ideando il ready-made e l’assemblaggio.

L’orinatoio Fontana (1917) e la Monna Lisa con baffi e pizzetto, benché probabilmente travisati come semplici gesti iconoclasti, sono certamente tra gli oggetti più famosi dell’arte del XX secolo. Il ready-made è un comune manufatto di uso quotidiano (un attaccapanni, uno scolabottiglie, un orinatoio, ecc.) che assurge ad opera d’arte una volta prelevato dall’artista e posto così com’è in una situazione diversa da quella di utilizzo, che gli sarebbe propria. Il valore aggiunto dell’artista è l’operazione di scelta, o più propriamente di individuazione casuale dell’oggetto, di acquisizione e di isolamento dell’oggetto. Nulla più.

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Lug. 31.

gestione frangia …

Qualche giorno fa, avevo l’appuntamento dalla parucchiera, anzi dalle parrucchiere, vi ho già parlato delle mitiche Manu e Miranda ( assieme alle loro fantastiche "vallette" Marika e Fede ), dunque dicevo, mentre ero li, oltre alla piega decido di spuntare un pò la lunghezza e fare qualche filo di frangia. Manu prende, da un astuccio nero di pelle "scicchissimo", le sue forbici super professionali, e comincia a sfrangiare con una tecnica che non avevo mai visto. Infatti, incuriosita (ndr: e non mi risulta difficile!!!) chiedo qualche informazione in più. Si tratta di una tecnica inglese che alla fine produce quello che si può chiamare un effetto "taglio fai da te" (come fosse fatto in casa), ma nulla a che vedere con il fai da te, l’effetto è davvero naturale ma è meglio affidarsi a mani esperte!

Totale della giornata esco felice con taglio nuovo, e nonostante non sia abituata ad avere la frangia la gestione finora è perfetta … e il risultato è ottimo, e pensate che l’amico Pepi, che ho trovato alla sera al Cotton, ha stentato a riconoscermi …

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Lug. 09.

emanuela e miranda

Un post dedicato alle mie bravissime parrucchiere: Emanuela aggiornatissima e molto preparata, Miranda (una omonima della nostra!) il genio del colore. Sabato pomeriggio ho fatto il ritocco ai colpi di sole e una maschera idratante per nutrire un pò i miei capelli secchissimi. Dopo tanto peregrinare ho finalmente trovato la pace dei sensi, mi fido di loro, sono brave e meritano tanto tanto tanto. Inoltre hanno il salone all’interno di un centro estetico e fanno gli orari più belli del mondo: dalle 9.00 alle 22.00. Spettacolo per chi, come me lavora tutto il giorno!

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Mag. 10.

prova costume

Ho letto quasi ovunque articoli che parlano di diete, prodotti autoabbronzanti, creme con filtri solari e tutto quanto ci riporta all’estate…finalmente tanto attesa stagione…La cosidetta "prova costume" è un cruccio femminile, ma riflettendoci un pò su, dovrebbe diventare anche un cruccio maschile. Sempre per il vecchio detto che anche l’occhio vuole la sua parte!

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Mag. 03.

errori al ristorante

Poche sere fa, mi è capitato di assistere ad una sfilza di errori “da ristorante” degni di essere citati nei migliori manuali di bon ton. Il calice non si riempie mai fino all’orlo, ma fra metà e tre quarti e la bottiglia non si spreme fino in fondo ma si lascia un dito di vino. Finito di mangiare si appoggiano le posate appaiate sul piatto (alle ore 4.20) con i rebbi della forchetta verso l’alto, se invece si fa solo una pausa vanno lasciate oblique, una per lato del piatto. Lo stuzzicadenti è meglio non usarlo a tavola, se si tratta di un caso urgente si può prenderne uno e andare in bagno. Come diceva la nonna i gomiti non si mettono sulla tavola apparecchiata, si possono appoggiare solo i polsi, così si evita di tenere le mani sotto il tavolo (che è pure un atteggiamento ambiguo!). Ordinare l’aragosta ha il suo fascino: ma, o sei abilissimo con le pinze o mangiarla può rivelarsi un’impresa imbarazzante.

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Mag. 02.

il tempo che passa

A volte abbiamo l’impressione che ci manchi il tempo, che tutto quello che facciamo lo facciamo talmente in fretta che ci brucia le mani e tutte le parti del corpo che tocca . eppure non ci possiamo fare niente …solo accettare passivamente il suo passaggio…senza possibilità di scelta, senza possibilità di tornare indietro. A nostro favore, ci dicono, che il suo passaggio "ci arricchisce di esperienza"…ma a quale prezzo? Non si firmano mutui per il suo passaggio eppure ci costa caro! Costa costruirsi questa "esperienza". Siamo comunque costretti a farlo o a subirlo?

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