Sapete chi è questo omino che se la dorme beatamente?
No?
Bene, vi presento il controllore!
So che é lui perché ogni tanto, quando non dorme, lavora.
Vi diró di piú: non é neanche la prima volta che si mette qua, nell’ultimo vagone, nell’ultimo sedile e dorme. La prima volta passi, poteva non star bene… Ma oggi me lo ritrovo ancora qua a dormire!
Che dire… Beato lui che viene pagato per dormire!
Da ciclista di campagna che oggi pedala in città mi capita di interrogarmi sulle “regole” scritte o non che governano questo popolo di ciclisti cittadini.
(Evito, per ora di raccontare di gente che non rispetta i colori del semaforo o di scooteristi “maleducati”)
Esiste una netiquette delle piste ciclabili?
La prima domanda è: se in una via la pista ciclabile è condivisa con i pedoni, chi ha la precedenza?
Ad esempio: esistono tratti in cui il marciapiede è del colore della pista ciclabile ma è lo stesso spazio su cui passano i pedoni. Che si fa in questi casi?
Quello che ho visto è che i pedoni la fanno da padrone e io rallento, visto che loro non si spostano…
Vabbeh… In fin dei conti è uno spazio condiviso…
Altro caso invece in cui esiste la pista ciclabile e lo spazio pedonale di fianco. Se un pedone, nonostante il suo spazio, cammina nel mio, senza preoccuparsi minimamente che li, oltre a me passano molti ciclisti e tutti lo devono evitare… frenando, facendo brusche virate e ripetendo alcuni dei santi più famosi del rosario. In questo caso cosa si fa? Si può investire?
La ragione mi dice, in questo caso di scampanellare per avvisare che sta arrivando qualcuno su un mezzo un po’ più veloce e, di solito faccio così. Peccato che questi si fanno bellamente gli affari propri e fingono di non sentire. Idem come sopra, che fare? Li posso investire?
L’unica che che “giustifico” è stata una signora anziana perchè ho pensato fosse sorda, ma gli altri no…
Voi che fate?
L’estate è da poco iniziata, devo ancora fare un giro per saldi ma mi è caduto l’occhio sulle pochette dell’autunno/inverno 2013-2014 del marchio C&G by Cleric. Eccovi alcune piccole anticipazioni.
Accantonato il delicato pizzo e i frizzanti colori, tipici del marchio si passerà al sensuale velluto proposto nelle versioni liscia o a coste impreziosito dallo sfavillante glitter ton sur ton. Versioni maxi e mini con le bag e pochette nella tonalità calda del panna o nei classici nero, marrone vinaccia e verde oliva che ricordano tanto le sinuose linee anni ’50.
Davvero belline… E voi, avete già fatto danni ai saldi estivi? E state già pensando alla prossima stagione?
Prima abitudine: Crema contorno occhi con azione correttiva… Detto così sembrano una serie di parole “difficili” e invece più le rileggo e più le adoro! Avendo una formidabile tendenza ad accumulare occhiaie e rughette attorno agli occhi, ho provato diverse soluzioni e questa, finalmente è la mia preferita!
Cosa mi piace? Funziona, promette e mantiene!
E’ ormai diventata la mia abitudine della buonanotte, l’ultimo gesto prima di chiudere gli occhi. Appena messa da una sensazione di fresco che dura qualche minuto e che ti fa pensare subito:” Ecco, questa lavora, e io me la dormo”.
Scherzi a parte è valida e garantita da un nome, Skin Ceuticals, che ha fatto della cura del corpo e della pelle una ragione di vita. I risultati sono altamente sopra quello scritto nelle istruzioni.
Seconda abitudine: Redermic R di La Roche Posay… E anche qua non si scherza! Un nome una garanzia! Questo è il tubetto che sto usando, il quinto, da quando l’ho provata la prima volta. E’ diventato il mio passepartout, la metto al mattino, prima del fondotinta, al pomeriggio… sul fondotinta e la sera, quando ti strucchi e ti rilassi. Non ha mai deluso, si assorbe e non diventa lucida e la mia faccia ringrazia. Se posso “osare” la trovo addirittura rilassante, nel senso che mi da una bella sensazione in tutto il corpo, anche se la metto solo in faccia 🙂
Una delle novità che probabilmente “cambieranno” qualcosa nel fashion system e che segna l’apertura dei “grandi” verso le nuove generazioni è stata sicuramente la sfilata di Andrea Pompilio, che si è svolta al Teatro Armani… Già, il tempio è stato aperto! E il risultato è stato spettacolare… c’è sempre qualcosa di caldo e di spiccatamente sensuale nelle collezioni di Andrea Pompilio. Il suo approccio alla sartorialità, mi ha fatto dimenticare per un attimo dove mi trovavo e, immersa nel sogno, ho immaginato che davvero uscisse Re Giorgio. Non è stato così, ma ne è valsa la pena: La collezione è stata davvero degna della location. Righe, stampe, abiti, bermuda, leggere camice e ampi scolli sono stati i protagonisti di questa stagione dalle tinte calde, corpose, consistenti, tutto sapientemente abbinato a scarpe bicolore (tinta a contrasto o stampa a contrasto), occhiali in acetato nero e lenti celesti trasparenti e shopper stampate.
Foto by ADS
Ricevo e pubblico volentieri… Non le conoscevo ma mi piacciono assai!
Il viaggio è il concept che ispira la neonata limited edition che il brand italiano di calzature dedica a chi si considera cittadino del mondo: un modo insolito, originale e divertente per “indossare” la propria città preferita, cinque proposte da collezione per viaggiatori di carattere e non solo.
Sulla base neutra del modello Puccini bianco, si delineano gli eleganti profili neri di alcune delle città più visitate del mondo: Parigi, Abu Dhabi, Kuala Lumpur, Venezia e Dubai campeggiano con i loro monumenti simbolo sui lati della sneaker alta, in un gioco di contrasti dal sapore cosmopolita.
Questa linea dimostra ancora una volta la grande duttilità di queste scarpe Made in Italy, soggetto perfetto per qualsiasi espressione creativa, praticamente una tela bianca su cui dipingere e visualizzare i propri sogni e le proprie passioni.
Oggi niente streetmemo, niente moda o scarpe solo una storiella. Una scena alla quale ho assistito qualche ora fa. Treno, gente che parla, gente che urla, gente che puzza, gente che ascolta musica a tutto volume, insomma niente di diverso dalla solita routine di un pendolare. Arriva il controllore mi chiede se ho l’abbonamento, rispondo si e lui si allontana, senza neanche controllare… vabbeh
In questo caso era vero, avevo l’abbonamento ma il compito, quello per cui viene pagato, con anche parte dei soldi del mio abbonamento, è quello di “controllare” non quello di chiedere.
Questo mi ha fatto un pochino innervosire ma mai come quando, spostandosi dai due vicini, arabi di merda…
Vi riporto il dialogo così come è successo. Ecco com’è andata:
C: “Avete i biglietti?”
AdM: (si guardano e mimano un “non parlo italiano”)
C:”ok, ve li faccio io” [estrae un blocchetto]
AdM: (silenzio)
C: “Allora oggi è il 30…”
AdM:” No soldi”
C: “Ok, facciamo due biglietti al prezzo di uno, mi date 2,50 a testa, al posto di 5 e siamo a posto”
AdM: (annuiscono con la testa) [non parlano italiano ma lo capiscono benissimo!]
Il controllore scrive sul suo blocchetto, strappa la pagina e la consegna ai due arabi di merda, prima di sparire velocemente.
In tutto questo, io sono seduta, pietrificata da un comportamento a dir poco “bizzarro”…
Penso: ” O loro sono stati fortunati ad aver trovato un indolente simile o i coglioni siamo noi che paghiamo l’abbonamento/biglietto a prezzo intero”.
Da quando ho iniziato ad usare il treno non miera mai capitata una scena simile… solo le solite banalità dello sfigato di turno che non ha il biglietto e che ovviamente non lo paga perchè il viaggio in treno si può fare comunque… Già, infatti cosa succede se ti trovano senza biglietto? Nulla! Ti fanno restare li dove sei e alla prima stazione scendi… Poi puoi riprendere il treno dopo e farti un altro viaggio, tanto nessuno mai ti butterà dal treno, anzi ti faranno gentilmente scendere come gli utenti paganti…
Assurdo! Assurdissimo e ingiusto… Pensare che basterebbe dare il buon esempio una o due volte e uno ci penserebbe prima di salire senza biglietto…
La mia soluzione è radicale e senza pietà: hai il biglietto, ok, non ce l’hai, apro e ti “accompagno” a scendere con un calcio nel culo… ovviamente senza fermare il treno!
So benissimo che queste mie parole resteranno qua… senza conseguenze, ma mi dovevo sfogare!
Ha aperto a Berlino una casa-museo dedicata alla bambola più famosa e glamour del mondo…
E io che ci ho giocato (e che, se capita, ci gioco ancora) sogno già di organizzare un viaggetto per toccarla con mano!
Ho avuto e usurato la casetta rosa. Anni dopo l’ho regalata alla figlia della vicina di casa che in due settimane l’ha distrutta e ci ero rimasta troppo male perchè la tenevo quasi come una reliquia… Si, certo, non come le mie prime scarpe con il tacco ma quasi 😉
Ora l’idea di poterci realmente camminare dentro mi stuzzica non poco.
Altre foto qua
[sindromedipeterpanon]
Sorbetto, milk-shake o macaron? Golosi… a cosa pensate? 😉
Basta uno sguardo per non avere dubbi: è un’ispirazione decisamente tutti frutti quella che, per l’Estate 2013, tinge il denim di United Colors of Benetton con un arcobaleno di gradazioni fresche e decisamente golose.
Che ne dite?
A me piace molto la camicia in denim, ne ho almeno tre, in denim blu, ormai vintage, ma solo per l’età che hanno perchè secondo me fa parte di quei capi che non passano mai di moda!
E poi ti arriva una foto… (e scopro di avere delle inviate speciali che non sapevo – grazie ragazze).
Appena la riconosco penso… Ah ma è lei, è proprio lei! E cosa ci fa ad un evento di Calzedonia… e perchè non mi ha detto nulla?!? Io l’avevo eletta la mia “eroina del senza calze”…
No vabbeh la smetto.
Pare che SJP sia stata la madrina d’eccezione della sfilata SS13 Calzedonia (qua maggiori info).
