Attiviamo la vista (Comincio dalle foto…)
La collezione beauty di YSL per questa stagione è proprio “bella”da vedere. Come, d’altronde, le precedenti. E non mi riferisco solo al packaging che li fa sembrare dei veri gioielli o degli accessori da avere in borsetta… ma proprio all’insieme, al luccichio, all’oro, all’eleganza…
Alla vista la donna YSL si mostra con un incarnato mat ma luminoso, sguardo smoky color oro e kaki, bocca rossa e vellutata, unghie laccate color granata.
La novità è che la magica luce di Touche Éclat, prodotto icona, è diventata un fondotinta, per ottenere lo stesso risultato radioso su tutto il viso.
Teint Touche Éclat, così come lo stilo, racchiude una formula rivoluzionaria e unica che cancella le zone d’ombra ed esalta i rilievi del viso. Una luce magica infusa in un fluido leggero e impalpabile, che non maschera ma valorizza i tratti del viso.
Inutile dilungarsi perchè chi lo conosce sa bene i “miracoli” che può fare, e chi non lo conosce lo “dovrebbe” provare…
Il secondo senso che vorrei stimolarvi è l’olfatto… che da un blog viene complicato, quindi annusatelo in real life! Insieme a questa spettacolare collezione ho avuto la possibilità di provare anche la nuova fragranza YSL: Manifesto. Bergamotto, Ribes Nero, Sandalo e Cedro, sapientemente miscelati e racchiusi in un flacone “da collezione” che ricorda una silhouette femminile elegantemente vestita.
E infine, per par condicio, passiamo al tatto… La gamma, Forever Youth Liberator che racchiude tre glicani essenziali per «sbloccare» il potenziale di giovinezza delle cellule, presentata qualche mese fa e già in cima alle classifiche di gradimento per i risultati ottenuti a livello di efficacia, si amplia e al già famoso siero e crema viso si unisce il nuovo Sérum Zone Regard Libérateur Jeunesse. Completa così la cura del viso aggiungendo la “zona occhi”, maledettamente amata dalle “zampe di gallina” 😉 La pelle diventa così vellutata, anche dopo una sola applicazione che accarezzarla diventa spontaneo…
Insomma, “Se YSL fosse una religione, la sua Dea sarebbe una donna” (cit.)